Lectio magistralis della dott.ssa Cristina Cattaneo e premiazione dei vincitori del V Certamen di traduzione in memoria di Giovanni Reale
Pietas e filia per davvero !Il giorno 4 maggio 2019 l’incontro umano e professionale con una persona meravigliosa, la Prof.ssa Cristina Cattaneo, che nella sua lectio magistralis, sul suo ultimo lavoro ‘Naufraghi senza volto’, ha commosso tutti gli studenti presenti in Aula Magna. Pietas e filia, questi atteggiamenti dell’umano così presenti e vivi nel mondo classico greco e romano, l’ospitalità, l’accoglienza, la sacralità della persona sino al momento della sepoltura, sono archetipi che arrivano sino a noi uomini del XXI secolo e costituiscono la molla generativa del lavoro di Cristina, Professore di Medicina Legale e partecipe al Laboratorio LABANOF, Laboratorio di Antropologia ed Odontologia Forense, nato anche con lo scopo di identificare le vittime dei naufragi del 2013 e del 2015 a Lampedusa.
A seguire le premiazioni del V Certamen in memoria di Giovanni Reale, dal titolo ‘Pietas e filia: la compassione dal mondo antico ad oggi’, svoltosi il giorno 30 aprile 2019, con la nutrita partecipazione di 66 studenti del triennio e 30 del biennio (provenienti da Torino, Asti, Biella, Novi, Alessandria). La Commissione del Certamen, di cui Presidentessa Onoraria Cristina Cattaneo e Vicepresidentessa la Prof.ssa Maria Libera Garabo, Vicaria del Liceo di Torino, costituita dai docenti Adriana Canepa, Chiara Miglietta, Dora Mongilardi e Gianni Vaccino (ex docente), con il supporto imprescindibile del Prof. Gianni Abbate, Preside fino al 2009 dell’Istituto Balbo, ha decretato alla unanimità i vincitori; 1 premio traduzione triennio a Tommaso Brusasca – Liceo Classico Balbo, 2 premio traduzione triennio Valerio Pagliano – Liceo Classico Balbo, Premio Commento Triennio Beatrice Borgomastro – Liceo Sacra Famiglia di Torino; premio traduzione biennio Agnese Maccario – Liceo Sella di Biella.
Ancora una volta l’esperienza straordinaria di essere nani sulle spalle di giganti, in grado di conoscere fino in fondo il mondo e le cose, con la possibilità, forse, di amarle e di farle nostre per sempre.
Premiazione del vincitore, Tommaso Brusasca
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