Gli alunni delle classi IV B e V D del Liceo Scientifico Palli si sono recati a fine marzo a Trieste per una gita di istruzione durata cinque giorni che ha dato loro l’occasione di verificare realtà e nozioni già apprese sui banchi di scuola durante l’anno scolastico. Partiti con un buon carico di aspettative e anche di voglia di stare insieme e divertirsi,dopo una prima tappa a Verona per la visita del centro con Piazza delle Erbe, la magnifica Arena e il balcone di Giulietta,gli studenti hanno raggiunto Trieste, dedicando alla città l’intero secondo giorno,non solo esplorando Piazza dell’Unità d’Italia e le stradine che portano alla cattedrale di San Giusto da cui si gode un panorama mozzafiato, ma anche visitando i musei dedicati a due tra i maggiori scrittori del Novecento, Svevo e Joyce , la cui opera è stata ampiamente illustrata dal responsabile del Museo.
I giorni successivi sono stati dedicati alla visita dell’incantevole castello di Miramare, a una passeggiata sul panoramico sentiero Rilke, a un percorso tra le trincee della Prima Guerra Mondiale immersi nel tipico paesaggio carsico.
Gli studenti hanno particolarmente apprezzato la visita alle belle quanto famose Grotte di Postumia situate poco dopo il confine con la Slovenia.
Interessanti anche le altre località visitate, Aquileia, Grado e Vicenza.
Numerosi sono stati i momenti di profonda riflessione e raccoglimento, soprattutto in occasione della visita alla Risiera di San Sabba e della foiba di Basovizza, dove i ragazzi hanno ascoltato spiegazioni e chiarimenti degli insegnanti con commossa partecipazione. Altrettanto commovente, infine, la tappa al Sacrario di Redipuglia, realizzato alle pendici del Monte Sei Busi, cima aspramente contesa nella prima fase della Grande Guerra, che custodisce le salme di 100.000 caduti nel conflitto.
Durante queste ultime visite, in particolare, è il silenzio ciò che li ha colpiti di più e che li ha portati a commentare: “ Non esistono parole per descrivere a cosa può arrivare la follia umana e noi, posti davanti a una crudeltà che ben conoscevamo per averne letto sui libri di scuola, ma che appare ben più reale nei luoghi che le hanno fatto da sfondo, abbiamo reagito nell’unico modo possibile: con un rispettoso silenzio. Non è stato solo un viaggio di istruzione, ma un viaggio nella memoria. Perchè non si deve dimenticare”
V D, Alice Andrin e Milena Finotti
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