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La Scuola all’Opera

mt_gallery:La Scuola all^Opera

venaria_2007.jpgSono entusiasti i ragazzi del corso Socio-psico-pedagogico dell’Istituto Balbo  di Casale che hanno partecipato ad uno dei progetti attivati dal Teatro Regio di Torino con lo scopo di riavvicinare i giovani al teatro lirico.
Il progetto, a cui hanno aderito le cassi quarte con le professoresse Barelli e Nebbia e il professor Enrico Pesce, prevedeva la partecipazione alla rappresentazione di un’opera, quest’anno “Arianne et Barbe-bleue” composta dal musicista francese Paul Dukas nel 1906.

Sono entusiasti i ragazzi del corso Socio-psico-pedagogico dell’Istituto Balbo  di Casale che hanno partecipato ad uno dei progetti attivati dal Teatro Regio di Torino con lo scopo di riavvicinare i giovani al teatro lirico.
Il progetto, a cui hanno aderito le cassi quarte con le professoresse Barelli e Nebbia e il professor Enrico Pesce, prevedeva la partecipazione alla rappresentazione di un’opera, quest’anno “Arianne et Barbe-bleue” composta dal musicista francese Paul Dukas nel 1906.

mt_gallery:La Scuola all^Opera Nella prima parte del progetto si è svolta una visita guidata al Teatro Regio, in cui i ragazzi hanno appreso, oltre alla storia del Regio (un teatro nato nel Settecento, ma ricostruito in forme modernissime, dopo il devastante incendio che lo ha distrutto, dall’architetto Carlo Mollino), anche le varie fasi di lavorazione per l’allestimento di un’opera. È stato affascinante vedere i luoghi dove lavorano non solo attori, ma anche sarti, registi e macchinisti. La visita ha compreso anche una lezione sull’opera, al fine di prepararci meglio alla rappresentazione. È stato inoltre possibile assistere alle prove, al fine di comprendere, anzi quasi di toccare con mano come dietro l’allestimento  di un’opera lirica ci sia un lavoro complesso, che prevede l’intreccio di tante competenze diverse, ma la fase più coinvolgente del progetto è stata la partecipazione allo spettacolo che è andato in scena sabato primo dicembre nel pomeriggio.
L’opera in lingua francese è stata seguita senza difficoltà, grazie anche ai sottotitoli che scorrevano su uno schermo sopra il palco: “Arianne et Barbe-bleue” è una libera  rivisitazione della celebre fiaba di Perrault, in cui Arianna,  la sesta moglie di Barbablù, non si lascia abbagliare dai tesori del castello e non esita ad aprire la porta proibita, alla ricerca di una verità che è superiore a qualsiasi ricchezza. Dalla porta aperta esce un canto misterioso, dal quale gli spettatori non possono non essere affascinati. Il marito scopre la disubbidienza di Arianna, e la chiude nei sotterranei dai quali esce il canto, dove la giovane trova le mogli scomparse, segregate lì dopo la disobbedienza, ma –a differenza che nella fiaba di Perraul- ancora vive. Arianna riesce a liberarle e Barbablù viene catturato e ferito dai contadini. Le mogli però hanno pietà di lui e non solo lo curano, ma scelgono di rimanere al castello con il loro aguzzino invece di andarsene assieme ad Arianna. Così  Arianna, il cui nome appare come un chiaro riferimento al mito di Arianna, colei che dà a Teseo la possibilità di uscire vivo dal labirinto, sembra simboleggiare una scelta  precocemente femminista di libertà, ma il suo messaggio di forza e di coraggio non viene colto dalle altre sue compagne di sventura
I ragazzi sono rimasti colpiti positivamente da questa esperienza, a cui avevano aderito non senza una certa diffidenza. Questo dimostra che la scuola, quando i docenti sono preparati e disponibili, è capace di motivare i ragazzi e riavvicinarli alla cultura.
La giornata è stata un vero e proprio tour culturale che ha coinvolto gli alunni attivamente: avendo approfittato della mattinata libera per una visita, guidata dalla professoressa Barelli, alla Reggia della Venaria Reale dove attualmente è allestita una mostra che illustra la storia di Casa Savoia e che vuole restituire il volto della Venaria prima delle spogliazioni e del grave degrado che essa ha subito fra Otto e Novecento. Ora il restauro ha recuperato, per quanto possibile, questo splendido palazzo al suo antico splendore, grazie anche all’intervento di riallestimento dei giardini.

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