Si è svolta sabato 2 dicembre nell’Aula Magna dell’Istituto Balbo la cerimonia di premiazione dei vincitori dell’VIII Certamen “G. Reale”.
La gara, che ha visto la partecipazione di 81 studenti provenienti, oltre che dal Balbo, dai Licei Classici di Novi, Torino, Asti e Biella, ha avuto luogo il lunedì precedente, 27 novembre, e consisteva in una prova di traduzione articolata in due categorie: una versione sul mito di Atalanta per gli alunni del biennio e un brano, anche da commentare, tratto dal Simposio di Platone per gli alunni del triennio.
Alla premiazione di sabato erano presenti, oltre alla Dirigente Scolastica Emanuela Cavalli, l’Avv. Marco Gatti, Presidente dell’Associazione Ex allievi del Liceo Classico, l’assessore all’Istruzione del Comune di Casale Gigliola Fracchia, il Dirigente Scolastico Riccardo Calvo, il Prof. Dionigi Roggero e il Prof. Carlo Monichino. Per quanto riguarda la sezione di concorso riservata al Ginnasio, sono state individuate due vincitrici ex aequo per la migliore traduzione, Caterina Pellicciari e Livia Butta, entrambe del Liceo Balbo. Nella categoria del triennio, invece, il premio alla migliore traduzione è stato assegnato a Francesco Negri (Liceo G. e Q. Sella di Biella), il secondo premio a Luca Miceli (Balbo) e il terzo a Chiara Mutti (Liceo Amaldi di Novi Ligure). Chiara Mutti si è anche aggiudicata il premio per il miglior commento, mentre una menzione per il commento è stata conferita a Giulia Casalone (Balbo).
Inoltre, a margine della premiazione del Certamen, la signora Marí Casanova Bacci per ricordare il marito, il Dott. Maurizio, scomparso l’8 febbraio 2018, ha elargito due borse di studio a due studenti delle classi VA e VB Ginnasio del Balbo, Marius Vasile Bontidean (VA) e Yasmine Zhouri (VB). Le Borse di Studio sono state consegnate tramite l’Associazione “Don Dante Caprioglio ETS”, per l’amicizia che legava il Dott. Bacci al direttore del Convitto “San Carlo” di Borgo San Martino.
Ma l’intera cerimonia è stata preceduta da un intervento del Prof. Fabio Gabrielli, Docente di Filosofia della relazione presso la School of Management dell’Università LUM, che ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo “L’animale inquieto. Esercizi di pirateria sull’esperienza umana”. Attraverso le sue grandi doti di comunicatore e le sue vaste competenze di studioso, il Prof. Gabrielli ha saputo intrattenere gli studenti approfondendo il tema della inquietudine dell’uomo, che può vivere secondo due logiche: la logica del bisogno e la logica del desiderio. “Perché quando ho il Samsung 28 voglio il 29? Perché voglio sempre di più?” ha domandato Gabrielli agli studenti. L’essere umano non è mai soddisfatto, perché non è limitato alla logica del bisogno ma alla logica del desiderio: ecco l’inquietudine. Il desiderio è non sapere di cosa manchiamo e mancare di ciò che non sappiamo. Anche se abbiamo tutto che funziona alla perfezione, manca sempre qualcosa. Come afferma Lacan, ci sono due strade davanti a questa sproporzione: o la paralisi o la creatività. Occorre vivere all’altezza del desiderio, come Anna Karenina e Madame Bovary. Niente colma il tuo desiderio. Serve vivere in rapporto con l’Altro in tutte le sue espressioni cercando la cultura dell’abbraccio, dell’incontro. Perché vivere all’altezza dei propri desideri è la sola strada umana.
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