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“L’età da inventare”

Dopo il grande successo di giugno, replica dello spettacolo teatrale mercoledì 20 settembre 2023 (ore 17:00, Casa di Riposo di Casale Monferrato, piazza Cesare Battisti)

il 20 settembre alle ore 17:00 presso la Casa di Riposo di Casale Monferrato ci sarà lo spettacolo teatrale ‘L’età da inventare’, messo in scena dal Laboratorio Teatrale dell’Istituto Balbo. Un modo bello per riflettere sulla vecchiaia e per prenderci cura in qualche modo di queste persone. Insieme alla Dementia Friendly Community. Vi aspettiamo numerosi. Ingresso gratuito.

“L’ età da inventare” nasce in questo anno scolastico da una proficua collaborazione e intensa sinergia (scolastica, civile e sociale) fra l’Istituto Balbo, con il suo Laboratorio Teatrale (e il PON “Teatro e spettacolo di ieri e di oggi”), il Comune di Casale, il progetto Dementia Friendly, e la Casa di Riposo di Casale. L’obiettivo fondamentale comune è quello di fare rete e di dare visibilità a quella parte della vita dell’uomo, la vecchiaia, troppo spesso emarginata, dimenticata, troppo spesso ritenuta inutile, se non addirittura scomoda. La fragilità di questa età da riscoprire e da re-inventare è invece un segno enorme della fragilità umana di ognuno di noi, solo che spesso ce ne dimentichiamo. Crediamo di essere forti e capaci di gestire e controllare tutto, ma non è cosi. La vecchiaia è l’età in cui si svela la vera natura dell’uomo, quella di essere bisogno di altro, degli altri. In particolare, quando un vecchio si ammala di una malattia neurodegenerativa come l’Alzheimer, la sua vulnerabilità diventa sconfinata e disarmante, e oggi ci sono tanti, tantissimi anziani,  il cui numero e’ destinato ad aumentare vistosamente e  che vivranno sempre più a lungo: proprio per questo motivo, è necessario pensare alla vecchiaia come a un’età da inventare, come titola efficacemente Vincenzo Paglia nel suo saggio, un’età che possa essere vissuta, amata, voluta dalle famiglie, dalla società civile, dagli amministratori, un’età che possa dare il suo pieno contributo di saggezza, autorevolezza ed esperienza ad un mondo che ne ha così tanto bisogno.

È questo il nostro messaggio, la nostra carezza ai nostri anziani: attraverso la voce del vecchio protagonista del romanzo di L. Licalzi “Che cosa ti aspetti da me?”, attraverso la storia di Edipo, il vecchio maledetto e cacciato da tutti che viene abbracciato e salvato dalle figlie Antigone e Ismene, dal compassionevole re Teseo, dagli dei, attraverso alcune bellissime poesie cinesi del periodo Tang, vogliamo provare a dire a tutti che insieme possiamo cambiare. Possiamo amare i nostri anziani, accudirli, stimarli, apprezzarli, seguirli, imitarli. Possiamo, se lo vorremo.

‘I vecchi insegnano la bellezza di trasmettere e prendersi cura della vita e quando, col corpo indebolito e la mente confusa, diventano faticosi e difficili da amare, ci ricordano che la fragilità è una condizione comune a tutti e l’autosufficienza una sciocca illusione. Questa consapevolezza delle dipendenza come radicale bisogno umano è il grande dono della vecchiaia alle generazioni più giovani. Ed è. Allo stesso tempo, l’orizzonte spirituale che permette di dare senso al ciclo della vita, di proiettare le proprie speranze nel futuro di cui si sono gettati i semi, e di sentire la vecchiaia come il compimento, una destinazione verso l’Eterno’. Vincenzo Paglia, ‘L’età da inventare Maria Paola

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