Alimentazione sana, sostenibilità ambientale e rieducazione dei carcerati: tutto in una pagnotta. È l’obiettivo di Pausa Caffè, realtà attiva da diversi anni negli istituti di pena di Torino, Saluzzo e Alessandria.
Ne parla Fadwa Jbari, diplomata lo scorso luglio al Liceo Linguistico dell’IIS Balbo, ora iscritta al primo anno di Giurisprudenza presso l’Università del Piemonte Orientale di Alessandria, ma già con le idee chiare sul futuro: diventare Avvocato civile per tutelare i diritti senza discriminazioni, dare consulenza legale a chi non può permetterselo, giudicando le azioni e non le persone e le culture.
Con una delegazione di dipendenti e volontari di Coop Accademy, il 27 e 28 ottobre scorsi, Fadwa ha avuto occasione di visitare la Casa Circondariale di San Michele (Alessandria), dove i detenuti producono artigianalmente pane e prodotti da forno con lievito madre e farine biologiche, ed è tornata entusiasta.
《Ci hanno mostrato come si fa l’impasto, il forno, le celle frigorifere in cui i grissini vanno messi a riposo: è un ambiente pulito e ben organizzato. Ci hanno offerto il pane che loro stessi avevano prodotto quella mattina, classico, con noci, con olive, e fatto assaggiare il caffè tostato da loro. La visita mi ha fatto riflettere sul carcere, realtà lontana se non si è coinvolti, e sul ruolo delle guardie penitenziarie: rieducare i detenuti e aiutarli a reinserirsi società insegnando loro una mansione che viene già ora retribuita》
Il racconto dell’esperienza è stato pubblicato sul giornalino di Coop Accademy insieme ad un’intervista, effettuata anch’essa da Fadwa, ad Adriana Ricca, la responsabile qualità di Novacoop che si occupa di verificare servizio e igiene durante il processo di produzione degli alimenti. Avvicinatasi a Pausa Caffè per curiosità sia professionale sia umana, Adriana Ricca ha affermato che il luogo dove si produce il pane era pulito e i detenuti lavoravano in modo serio.
Per entrambe, dunque, questo progetto rappresenta una grande opportunità, da far conoscere a tutti, specialmente ai giovani: per i detenuti, perché offre loro una speranza una volta usciti dal carcere; e per i consumatori perché scegliere prodotti sostenibili è importante per tutelare l’ambiente, specialmente data la crisi climatica in corso.
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