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Accoglienza al ginnasio

Uscita alla scoperta di Casale Monferrato

Dalla scoperta della scuola alla scoperta del territorio: il giorno 8 settembre, seconda mattinata dell’anno scolastico, le classi 4^A  e B ginnasio del liceo classico hanno partecipato ad un’attività di accoglienza basata su un’esperienza laboratoriale di approccio geostorico: il rapporto tra spazio e tempo nel centro storico casalese. Accompagnati dalle prof.sse Simona Follese e Elena Mazzucco e guidati dal professor Dionigi Roggero, i ragazzi si sono immersi in una realtà per molti di loro nuova: la conoscenza del territorio e della storia casalese.

Partendo dal castello e dalla sua storia, incuriositi dal racconto di qualche aneddoto interessante riguardante la città e i suoi abitanti, i ragazzi si sono diretti in duomo, rilevando l’impianto romano della città con l’incrocio di cardo e decumano;  hanno osservato l’impianto della basilica, gli elementi architettonici e decorativi interni ed esterni e hanno ascoltato le vicende delle guerre tra casalesi e alessandrini, nonché del galletto e del crocifisso contesi.

Questo momento ha consentito ai ragazzi di socializzare in modo naturale e spontaneo, conoscendo i nuovi compagni e stemperando un po’ l’imbarazzo del primo giorno.

Alla riscoperta di Casale

“Nonostante io viva o venga spesso a Casale non ero a conoscenza di tanti fatti storici legati alla città”. Questo è stato il commento che noi alunni della IV ginnasio B del liceo classico Balbo abbiamo condiviso durante la recente visita guidata al centro storico. La mattina dell’otto settembre, secondo giorno di scuola per noi nuove leve liceali, si è così trasformata in una bella occasione per scoprire o riscoprire i monumenti più significativi, come il castello e il Duomo, ma anche per immergerci nella storia di questa perla del Monferrato, semplicemente passeggiando per le vie principali. A farci da guida in questo percorso affascinante è stato il professor Dionigi Roggero, che ci ha raccontato molti aneddoti curiosi.

La prima tappa è stata il castello, meta fissa per tutti i turisti: Mattia ha letto le didascalie, in più lingue, che ne spiegano le origini antiche, infatti fu costruito a metà del XIV secolo, quando Casale era sede del Marchesato, ma ha mutato forma negli anni, per esempio il ponte levatoio è stato, nei secoli, sostituito da un ingresso fisso. Nel 1708, quando il castello era dei Savoia, furono costruite le ultime mura, che ancora oggi si possono osservare. Anche i locali dove c’erano i cannoni adesso sono vuoti o usati per ospitare esposizioni.

Per raggiungere il Duomo, ci siamo poi incamminati lungo Via Saffi: dopo pochi passi ci siamo imbattuti in un gruppo di visitatori che hanno attirato la nostra attenzione. Non si trattava di turisti, erano i “borghini”: Anna si è ricordata di una ricerca, fatta in inglese, in cui aveva spiegato chi fossero questi ospiti fissi della città, “…pilgrims, that every 8th September come to the cathedral to celebrate a mass in honor of Sant’Evasio, who set them free from the plague more than 600 years ago”. I nostri ricordi si sono fatti più chiari: vengono qui ogni anno per ricordare il miracolo e ringraziare il santo.

Intanto abbiamo raggiunto il Duomo, dedicato proprio a Sant’Evasio, patrono della città: ci siamo fermati a lungo davanti alla facciata, per raccogliere le idee. Giordano ha indicato una grossa pietra in mezzo ai san pietrini, che segna il confine delle antiche case che sorgevano a pochi metri dalla facciata. In origine la facciata non era visibile da lontano proprio a causa delle case che vi erano a ridosso, ma furono proprio queste abitazioni a salvare il Duomo dalla demolizione da parte di Napoleone Bonaparte. Pazzesco pensare che qualcuno volesse cancellare un capolavoro del 1100! Le caratteristiche architettoniche tipiche del romanico le abbiamo ritrovate anche all’interno, anche se lì la parte più bella è il crocifisso.

La passeggiata ci è piaciuta, Daniele ne è proprio convinto! Ognuno ha riscoperto qualcosa e ci siamo resi conto che imparare non vuol dire solo stare sui libri! Vittoria sintetizza così il suo punto di vista, di studentessa pendolare: “Scoprire Casale è stato un primo passo per conoscere sia la città in cui passerò la maggior parte del mio tempo (si spera gli anni più belli della mia vita!), sia le persone che mi accompagneranno in questo percorso. Ringrazio, dunque, per questa esperienza.”

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