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Incontro con Antonio Fantin

“BLA BLA BALBO IN CONFERENZA”: CON ANTONIO FANTIN

Non capita tutti i giorni di “incontrare” ed intervistare un ragazzo dal grande talento legato al nuoto, Antonio Fantin, che ci ha portati a guadagnare l’oro con tanto di record mondiale alle paralimpiadi di Tokyo 2020.

Ma scopriamo chi si nasconde dietro il volto di questo campione, che gli studenti e le studentesse del Balbo hanno potuto incontrare on line grazie all’iniziativa promossa dai rappresentanti d’istituto uscenti.

Friulano classe 2001, all’età di 3 anni e mezzo gli venne diagnosticata una malformazione artero-venosa (MAV il termine medico). Sebbene il calcio sia sempre stato il suo sogno nel cassetto, lui riesce ad emergere in un altro sport: il nuoto.

Inizialmente quella dell’acqua clorata è un’attività “forzata”, imposta dalla riabilitazione, ma col passare del tempo porta ad essere il fuoriclasse che è tutt’ora. L’acqua è un elemento che lo rende libero, lasciando i problemi fuori dalla vasca. Pur dedicandosi agli studi (diplomato al Liceo Scientifico, attualmente frequenta il secondo anno di Giurisprudenza), Antonio vede il nuoto nient’affatto come ostacolo, ma come opportunità per ottimizzare il tempo a disposizione; la sua “settimana tipo” prevede dagli 8 ai 10 allenamenti in vasca più 2 in palestra, ovviamente accompagnati da una dieta specifica, in cui di tanto in tanto si concede qualche “extra”: ‘’Sono proprio gli ‘sgarri’ a permettere di ricaricarci al meglio e più velocemente!‘’ dice Fantin.

Oggi l’atleta ha 20 anni compiuti e, tra mondiali ed europei, di ori ne ha già vinti parecchi. Naturalmente quello olimpionico vale sempre più: quest’anno ha potuto superare quello che era il suo stesso record mondiale nei 100 metri stile libero: un minuto, tre secondi e sessantuno centesimi!

“L’oro che ho vinto nella magica Tokyo lo dedico alla mia famiglia, ai miei amici ed al mio team, perché senza il loro supporto non ce l’avrei fatta! Infatti – ripete più volte il nuotatore – dietro una vittoria, oltre ad esserci i sacrifici (che preferisce definire come scelte e non rinunce, ndr) e la passione, è essenziale la presenza di un team che ti sostenga anche nei momenti di difficoltà”. Nella vita di tutti i performer non mancano mai gli ostacoli: ‘’La prospettiva vincente degli ostacoli è molto importante perché ci direziona in un approccio positivo. Un po’ come un trampolino di lancio verso nuovi obiettivi”. Ma c’è stata anche la voglia di gettare la spugna: “Si, ho pensato di mollare tutto nei momenti in cui i risultati non arrivavano, ma grazie all’aiuto delle persone vicine sono riuscito a rialzarmi!”. E durante la pandemia ‘’ho imparato a pormi degli obiettivi di giorno in giorno durante il lockdown. Certo, non era come entrare in vasca!”.

Quali saranno i suoi nuovi traguardi in vista delle Paralimpiadi di Parigi 2024? ‘’So che dovrò dare il massimo durante la preparazione in questi tre anni. Sarà dura ma con il mio team ce la farò!”.

“Infine tengo a dire che la mia vita deve fungere come ispirazione per coloro che hanno le mie stesse ambizioni: non è semplice, ma chiunque ce la può fare… con tanta passione, voglia ed impegno! Mai arrendersi! ‘’.

Rebecca Finassi, IV A Scientifico

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