Siamo partiti la sera del 20 marzo con destinazione Spagna e tanta voglia di scoprire questo paese e divertirci. Neppure la poggia riusciva a spegnere l’entusiasmo di ragazzi e professori. Dopo un lungo viaggio in nave e una notte di riposo a Peniscola, eccoci pronti ad immergerci nella cultura spagnola. Prima tappa a Valencia per una visita panoramica esterna della Città della Scienza e dell’Arte, una delle maggiori opere dell’architetto modernista Santiago Kalatrava. In seguito a un piacevole e rilassante pranzo sul lungomare, visita del centro storico. Nel pomeriggio ultima sosta a Sagunto, città di antiche origini. Il giorno successivo si è raggiunta Toledo, cittadina che ci ha affascinati per i suoi pittoreschi paesaggi. Dalla Cattedrale, all’Alcazar, alle vie strette tipiche della tradizione araba, la storia e le tradizioni si percepiscono persino nell’aria. In serata infine siamo arrivati a Madrid. Il miglior modo per festeggiare l’arrivo? Un buon bicchiere di sangria tutti insieme. La capitale spagnola ha saputo catturare l’interesse di ognuno di noi. Chi si è lasciato trasportare dalla bellezza dei quadri nel Reina Sofia e nel Prado, chi si è goduto la tranquillità del Parco del Ritiro, chi si è meravigliato nel vedere Plaza Mayor illuminata alla sera. Sette giorni insieme sono volati.
Così, senza rendercene conto, è arrivata la fine del viaggio e il momento di preparare le valige per il ritorno. In quelle valige però non c’erano più solo vestiti o souvenir per i nostri cari, ma risate, abbracci, confidenze, ricordi di serate passate ballando il valzer con un professore, amicizie nuove, altre semplicemente ritrovate. Ancora qualche canzone cantata a squarciagola, un’ultimo scatto, e poi le nostre famiglie ad attenderci lì dove una settimana prima ci avevano visti partire, forse un po’ più piccoli di ora. Perché le gite sono anche questo: un momento di crescita.
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