È stata una settimana davvero intensa quella che Lorenzo Invernizzi, alunno della V B Scientifico del “Balbo”, ha trascorso a settembre presso la Scuola Superiore Meridionale, eccellenza formativa sorta tre anni fa come “gemella” della prestigiosa Normale di Pisa. Fitto ed entusiasmante il programma delle attività che hanno coinvolto partecipanti provenienti da tutt’Italia: in primo luogo le lezioni magistrali nella splendida Chiesa dei Santi Marcellino e Festo, nel complesso universitario di Monte Sant’Angelo e nell’ex convento di San Pietro Martire, incentrate su un ventaglio di temi vario ed ampio, dall’area umanistico-giuridica a quella scientifico-tecnologica, con un approccio trasversale che Lorenzo non ha esitato a definire «mozzafiato». Così come dev’essere stata incredibile la possibilità di esplorare Pompei, toccando letteralmente con mano reperti solitamente inaccessibili, come pane, olive, fave, pigmenti e… ossa di gatti ritrovati nell’area del sito archeologico, ma appartenenti (secondo la datazione con il carbonio 14) probabilmente al 1600. Nel laboratorio degli Scavi inoltre c’erano i teschi e le ricostruzioni 3D dei volti di tre vittime dell’eruzione del 79 d. C. trovate nella casa di Giulio Polibio. Ancora en plein air la visita dell’Orto Botanico partenopeo, tra i più antichi giardini d’Europa, dove il gruppo delle aspiranti “matricole” è stato accompagnato in un viaggio nella biodiversità animale e vegetale, purtroppo sempre più minacciata da rischio estinzione. Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, la degustazione delle specialità locali ha contribuito non poco ad agevolare la socializzazione. Il tempo di questa iniziativa di orientamento è letteralmente volato per Invernizzi, che è tornato tra i banchi di via Galeotto del Carretto con la consapevolezza di «quanto ricca, potente e magica sia la nostra Penisola, un coacervo affascinante di idee e opere di cui dovremmo essere più fieri».
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